Report sui Trend Tecnologici delle Flotte in Italia
Questo Report, basato su sondaggi completati da oltre 150 fleet manager in Italia, dirigenti e altri professionisti del...
Scopri di piùTutte le aziende che lavorano con dei veicoli sanno quanto sia importante il carburante e ora, alla luce del recente aumento dei costi, lo è ancora di più. Perché un’azienda abbia successo e possa restare competitiva, la flotta deve sfruttare al meglio il suo consumo di carburante e usarlo nel modo più efficiente possibile.
I costi del carburante rappresentano una parte significativa di quelli totali della flotta. Infatti si stima che circa il 15% dei costi totali siano legato al carburante, ma naturalmente questa quota può variare significativamente a seconda del tipo di flotta.[1] Anche una leggera riduzione dei costi del carburante non dovrebbe essere sottovalutata, poiché “ridurre i costi del carburante del 10% può portare a un aumento del 31% del profitto. Questo potrebbe fare la differenza tra un’azienda in grado di generare un profitto piuttosto che una perdita nel bilancio finale.”[2]
Conoscere questi fatti è senz’altro utile, ma cosa può ridurre il consumo di carburante? Continuate a leggere per scoprire cosa può aiutare il vostro business.
Tenendo d’occhio le condizioni del traffico, i conducenti possono anticipare la necessità di rallentare. È più efficiente mantenere un camion in costante movimento piuttosto che accelerare da un arresto completo. Inoltre, il movimento costante riduce il numero di cambi di marcia necessari. Controllare la presenza di eventuali pericoli non solo migliora l’efficienza, ma è anche importante per motivi di sicurezza.
La guida ad alta velocità può avere diverse conseguenze negative, tra cui uno stress aggiuntivo per il motore, multe per eccesso di velocità e un maggior rischio di incidenti. L’eccesso di velocità può anche aumentare il consumo di carburante di un veicolo.
Secondo l’IDAE, l’eccesso di velocità dovrebbe essere evitato perché aumenta inutilmente il consumo di carburante e può aumentare il rischio di frenate brusche, oltre a contribuire all’usura del veicolo. Ad esempio, “un aumento della velocità del 20% (ad esempio da 100 a 120 km/h) comporta un incremento del 44% del consumo di carburante (da 8 l/100 km a 11,52 l/100 km)” (3).
I veicoli in sosta a motore acceso possono consumare più carburante di quanto si possa pensare. La quantità di carburante che un veicolo consuma in queste situazioni varia a seconda di fattori quali il peso, le dimensioni del motore e il tipo di carburante utilizzato. “Una sosta a motore acceso può consumare fino a 2 litri di carburante all’ora, emettendo oltre 5,26 kg di CO2”. (4)
L’uso dell’aria condizionata durante una sosta a motore acceso può incrementare ulteriormente il consumo di carburante. È chiaro che i costi aumentano rapidamente, quindi valutate se avete davvero bisogno che il motore resti acceso. In caso contrario, spegnetelo.
Se il serbatoio del carburante è pieno fino all’orlo, può facilmente traboccare quando il carburante viene riscaldato dal sole o dal ritorno del motore. Questo non solo costituisce un pericolo per gli altri guidatori, ma è anche uno spreco.
Assicuratevi che gli pneumatici siano mantenuti alla pressione corretta per contribuire a migliorare il risparmio di carburante e la loro durata. Una riduzione della pressione degli pneumatici può aumentare il consumo di carburante del 2% e ridurne la durata di circa il 15%. Per questo motivo la manutenzione degli pneumatici è fondamentale per una guida più sicura ed efficiente. (5) Una corretta manutenzione degli pneumatici contribuisce anche a ridurre la possibilità di incidenti causati dallo scoppio di uno pneumatico.
Se ci si ferma per riposare, è importante parcheggiare gli autocarri in modo da non dover fare molte manovre a motore freddo per limitare il consumo di carburante. Inoltre, parcheggiare all’ombra può aiutare a ridurre l’uso dei sistemi di aria condizionata durante l’estate.
Mantenere una velocità costante per i veicoli della flotta è un modo semplice per migliorare l’efficienza dei consumi. Quando è possibile, utilizzate il cruise control per la guida in autostrada.
È importante assicurarsi che i filtri dell’aria e le candele siano sostituiti agli intervalli raccomandati. La manutenzione preventiva può anche aiutare i gestori di flotte a riconoscere potenziali problemi con l’iniezione di carburante e i sensori di ossigeno.
Per le aziende che si chiedono quali misure si possano implementare per limitare i consumi del carburante, un metodo è certamente quello di utilizzare una soluzione GPS di localizzazione della flotta, che ha dimostrato di aiutare a ridurre la quantità di carburante consumato. I risultati emersi dall’indagine sui Trend tecnologici delle Flotte, condotta da ABI Research per Verizon Connect, dimostrano che questa soluzione aiuta effettivamente a ridurre il consumo di carburante.
Di seguito la percentuale di riduzione del consumo di carburante che ogni singolo Paese ha sperimentato dopo l’adozione di una soluzione di localizzazione della flotta:
Portogallo: diminuzione del 60%
Germania: diminuzione del 58%
Regno Unito: diminuzione del 56%
Spagna: diminuzione del 55%
Belgio: diminuzione del 51%
Paesi Bassi: diminuzione del 50%
Italia: diminuzione del 48%
Francia: diminuzione del 47%
Polonia: diminuzione del 45%
Irlanda: diminuzione del 34%
La diminuzione del consumo di carburante non è l’unico vantaggio di una soluzione di localizzazione della flotta. Qui troverete gli ulteriori vantaggi di una soluzione di gestione della flotta.
Una soluzione di localizzazione GPS della flotta genera report che rivelano informazioni sulla flotta aziendale che possono essere utilizzati per limitare i consumi di carburante. Questi quattro tipi di report sono presentati qui di seguito:
Il software permette alle aziende di pianificare meglio i percorsi e selezionare quelli ottimali per risparmiare carburante. Le mappe mostrano la posizione e la destinazione finale di ogni veicolo per dare una visione d’insieme più chiara. Il traffico, il tempo e altre variabili sono monitorati in modo che i conducenti possano essere rapidamente reindirizzati su un altro percorso in caso di necessità.
Le soste a motore acceso, l’accelerazione rapida e le frenate brusche sono tutte cause di spreco di carburante. I report personalizzabili sullo stile di guida del conducente mostrano dove e quando avvengono questi comportamenti scorretti. Si possono anche impostare alert automatici di testo o e-mail che notificano ai manager quando tali eventualità si verificano per permettere di correggerli in tempo reale.
Il tipo di carburante utilizzato dipende spesso dal tipo di veicolo. Abbiamo diviso i diversi tipi di mezzi in tre categorie: veicoli commerciali leggeri, veicoli commerciali medi e pesanti e autobus. I primi si riferiscono ai veicoli commerciali con un peso lordo di 3.500 kg o inferiore, come i furgoni, i veicoli a doppia cabina e i pick-up. Tra i veicoli commerciali medi e pesanti si classificano invece tutti quelli che superano i 3.500 kg e arrivano fino a 14.969 kg.
Secondo ACEA[3], tra i tipi di veicoli commerciali leggeri attualmente utilizzati sulle strade dell’UE: il 91,2% va a diesel, il 6,2% a benzina, lo 0,8% a GPL (gas di petrolio liquefatto), lo 0,6% a gas naturale, lo 0,4% è elettrico a batteria, lo 0,06% ibrido elettrico e lo 0,01% ibrido plug-in.
L’Italia si attesta sulla media europea per quanto riguarda l’utilizzo del diesel, con una quota del 91,2%. Il 5% dei veicoli commerciali leggeri va a benzina, lo 0,1% è elettrico a batteria, l’1,4% usa il GPL, il 2,3% si serve del gas naturale e lo 0,0% è ibrido elettrico e ibrido plug-in.[4]
I veicoli commerciali leggeri alimentati a diesel sono ancora dominanti in tutti i Paesi dell’UE, ad eccezione della Grecia.[5] Mentre il 96,3% di tutti i camion nell’Unione Europea funzionano a diesel, lo 0,24% ha effettivamente un propulsore a emissioni zero, un valore molto più alto rispetto allo 0,04% del 2019.[6]
Il 93,5% della flotta dell’UE è costituito da autobus a diesel, con solo l’1,4% di ibridi e lo 0,9% di elettrici a batteria. Tuttavia, è incoraggiante sapere che alcuni Paesi sono molto avanti per quanto riguarda i cosiddetti veicoli “puliti”. I Paesi Bassi vantano il 12,4% di autobus elettrici e il Lussemburgo può dire lo stesso per circa il 6,6% di questi.[7]
Anche se negli ultimi anni sono state vendute sempre più autovetture non a diesel o a benzina, il numero di auto ad alimentazione alternativa che circola sulle strade dell’UE si attesta solo al 5,3%.[8]
Secondo ACEA[9], questi sono i tipi di veicoli commerciali medi e pesanti attualmente utilizzati sulle strade dell’UE: il 96,3% va a diesel, lo 0,7% a benzina, lo 0,5% a gas naturale, lo 0,24% è elettrico a batteria, lo 0,1% va a GPL, lo 0,02% è ibrido elettrico, mentre non si riscontrano ibridi plug-in.
Tuttavia, in Italia il diesel è ancora più popolare e alimenta i veicoli commerciali nel 98,2% dei casi. I veicoli commerciali medi e pesanti che usano la benzina sono lo 0,4%, lo 0,7% è elettrico a batteria, lo 0,1% va a GPL, lo 0,1% appartiene alla categoria “altri” e nessuno di questi risulta essere ibrido elettrico o ibrido plug-in.[10]
Per quanto riguarda gli autobus attualmente in circolazione sulle strade dell’UE, il 93,5% è diesel, il 3,5% è alimentato a gas naturale, l’1,4% è ibrido elettrico, lo 0,9% elettrico a batteria, lo 0,2% va a benzina, lo 0,1% a GPL e nello 0,03% dei casi si tratta di modelli ibridi plug-in.[11]
In Italia la situazione è simile, con i veicoli diesel che si attestano al 93,7%, mentre i veicoli elettrici a batteria e quelli a benzina rimangono rispettivamente allo 0,5% e allo 0,4%. Lo 0,1% degli autobus rientra nella categoria “altri” così come gli ibridi elettrici, mentre il 4,8% e lo 0,3% sono alimentati rispettivamente con il gas naturale e il GPL. Nessuno di questi rientra nella categoria degli ibridi plug-in.[12]
Indipendentemente dalle sue dimensioni, ogni azienda si preoccupa di quanto carburante consumi la sua flotta. Tuttavia, questo consumo sembra variare a seconda dei Paesi. Le percentuali riportate qui sotto indicano quante aziende in ciascun Paese affrontano delle sfide per limitare i consumi di carburante:[13]
In Italia, il 69% delle aziende ha dichiarato che il consumo di carburante incide “molto o estremamente” sulla propria impresa.[14]
Per informazioni più dettagliate al riguardo, potete leggere il Report 2022 sui Trend Tecnologici delle Flotte in Italia.
Non dovrete più preoccuparvi di come fare per limitare i consumi di carburante: grazie alla tecnologia di gestione della flotta avrete una migliore visione d’insieme del vostro business e allo stesso tempo rimarrete competitivi e sostenibili. Scoprite di più sul software di gestione della flotta e richiedete una demo visitando https://www.verizonconnect.com/it/.
[1] https://www.idae.es/sites/default/files/documentos/publicaciones_idae/documentos_10232_guia_gesti
on_combustible_flotas_carretera_06_32bad0b7.pdf
[2] https://www.idae.es/sites/default/files/documentos/publicaciones_idae/documentos_10232_guia_gesti
on_combustible_flotas_carretera_06_32bad0b7.pdf
[3] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=15
[4] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=15
[5] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=15
[6] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=16
[7] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=17
[8] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=14
[9] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=16
[10] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=16
[11] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=17
[12] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf#page=17
[13] Report sui Trend Tecnologici delle Flotte in Italia 2022 Verizon Connect
[14] Report sui Trend Tecnologici delle Flotte in Italia 2022 Verizon Connect
Etichette: Stili di guida degli autisti, Controllo dei costi, Controllo dei consumi
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