Consigli su come usare la telematica per ridurre i costi del...
Le flotte hanno dovuto affrontare molte sfide durante la pandemia. Le interruzioni della catena di approvvigionamento...
Scopri di piùSi parla di smart data (in italiano: “dati intelligenti”) quando algoritmi intelligenti estraggono segnali e modelli dai dati. Nelle analisi tradizionali, i dati vengono spesso raccolti a determinati intervalli e quando vengono esaminati, spesso sono già obsoleti e troppo vecchi per dimostrarsi utili. Per questo motivo è necessario affidarsi agli smart data. Ma come si collegano questi dati alla gestione della flotta e come possono aiutare la vostra azienda a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità aziendale? Continuate a leggere per scoprirlo.
Sono finiti i giorni in cui i fleet manager dovevano fare affidamento su fogli di calcolo e documenti stampati per analizzare i dati della flotta. Grazie alla digitalizzazione, la gestione della flotta è ora più facile che mai. Le pile di carta sono state sostituite da soluzioni basate su cloud che raccolgono, registrano e analizzano tutto automaticamente. Questi dati analizzati possono poi essere utilizzati per fare piani futuri per una migliore efficienza e sostenibilità d’impresa. In pochi clic, è possibile scoprire quando un veicolo ha bisogno di manutenzione, quanto carburante consuma e, grazie alla manutenzione proattiva, si può sapere quando è probabile che un veicolo abbia bisogno di andare in officina prima ancora di aver notato i segni di usura. In questo modo, aiutando a mantenere i veicoli pronti per essere utilizzati su strada, si possono prevenire inutili tempi di inattività e costi riducendo la possibilità che un veicolo si rompa.
Con gli smart data, come quelli raccolti dalle soluzioni software telematiche, i fleet manager sono in grado di accedere a informazioni molto importanti in pochi clic. Ciò include lo stile di guida degli autisti della flotta, i problemi di traffico che richiedono al veicolo di intraprendere un percorso alternativo e l’utilizzo non autorizzato di carburante. L’uso di smart data è davvero il modo migliore per aiutare la vostra flotta a essere produttiva ed efficiente, il più possibile.
Il 30% delle flotte dei veicoli in Nord America sono già localizzate utilizzando smart data e si prevede che questo numero aumenterà al 50% entro il 2022. In futuro, questo software diventerà ancora più economico man mano che più aziende lo implementeranno nella loro attività quotidiana. Tuttavia, i fleet manager potrebbero trovarsi a dover rispolverare le loro competenze informatiche perché gli smart data forniscono così tante informazioni sulla flotta che è necessario sapere come usarli a proprio vantaggio. Questi dati sono davvero rivoluzionari per il settore, rendendo i processi più efficienti che mai e aiutando la vostra flotta a rimanere sostenibile e redditizia[1], favorendo così la sostenibilità delle imprese in generale.
Prima di approfondire le statistiche per l’UE, è importante conoscere la differenza tra big data e smart data. I big data descrivono grandi quantità di dati che le aziende raccolgono e possono essere non strutturati o strutturati. Le parti più interessanti possono essere estratte e trasformate in smart data, che possono poi essere analizzati a beneficio della flotta.[2]
L’obiettivo della bussola per il digitale 2030 stabilisce le idee secondo le quali l’Europa dovrebbe trasformarsi digitalmente entro il 2030. Uno degli obiettivi è che almeno il 90% delle piccole e medie imprese abbia un livello base di digitalizzazione. Tuttavia, questa cifra era solo al 60% nel 2020. Osservando i dati individualmente, i risultati per ogni Paese dell’UE variano molto l’uno dall’altro: Danimarca e Finlandia arrivano quasi all’88%, mentre Bulgaria e Romania devono ancora recuperare con il loro 33%. [3]
Il Digital Compass richiede anche che tre quarti delle aziende utilizzino le tecnologie IA, cloud e big data entro il 2030. Attualmente, solo il 25% delle aziende usa l’IA o il cloud computing e il 14% si serve di big data. Danimarca, Finlandia e Svezia sono i Paesi in cui la trasformazione digitale delle imprese è molto più avanzata.[4]
Implementando le tecnologie digitali, le imprese sono in grado di competere più facilmente, migliorare l’offerta e aumentare la portata sul mercato, oltre a beneficiare di nuove opportunità. Secondo il Digital Economy and Society Index (DESI)[5], un indice introdotto nel 2014 dalla Commissione Europea per misurare la digitalizzazione nei Paesi, il 14% delle imprese ha utilizzato i big data nel 2020, il che rappresenta un aumento del 2% rispetto al 2018.
Le grandi imprese sono più propense ad adottare nuove tecnologie rispetto alle loro controparti più piccole, come dimostra il fatto che l’80% delle grandi aziende usa un software di pianificazione delle risorse aziendali (ERP) contro il 35% delle PMI. Inoltre, le PMI beneficiano meno dell’e-commerce, dato che solo una piccola percentuale (17%) vende online contro il 39% delle grandi imprese. Solo l’8% vende all’estero contro quasi un quarto delle grandi imprese. Le PMI potrebbero quindi beneficiare realmente dei servizi cloud e dei big data.[6]
Le imprese dell’UE continuano a sfruttare le nuove tecnologie per analizzare meglio i dati, il che a loro volta le aiuta a rendere il business più produttivo. Raggiungere l’obiettivo del Digital Compass, ossia far sì che il 75% delle aziende dell’UE adotti la tecnologia dei big data entro il 2030, non dovrebbe quindi essere una grande sfida. Tuttavia, è importante sapere che solo il 14% delle aziende ha effettuato un’analisi dei big data nel 2020.
Il 34% delle grandi aziende sta già sfruttando i big data, anche se le PMI sono un po’ indietro e si fermano al 14%. A Malta, questi dati sono analizzati da quasi un terzo delle imprese, mentre i Paesi Bassi e la Danimarca si attestano al 27%. Tuttavia, alcuni Paesi sono in ritardo, come Romania, Cipro, Slovacchia e Bulgaria, con solo il 5-6% delle imprese che ricorrono ai big data.[7]
I numerosi vantaggi degli smart data aiutano la vostra azienda non solo a essere produttiva, ma anche a essere sostenibile, risparmiando sui viaggi inutili, sul carburante e ottimizzandone l’efficienza, per citarne solo alcuni. Tutti questi comportamenti possono portare a un aumento delle emissioni e a una maggiore emissione di CO2. I fleet manager possono utilizzare le informazioni raccolte dagli smart data per prolungare la vita dei veicoli e prevenire i tempi di inattività imprevisti attraverso una manutenzione proattiva.[8]
Di seguito sono riportati alcuni smart data che i sistemi di localizzazione della flotta possono fornire:
Report
Durata delle soste a motore acceso
Durante le soste a motore acceso, il motore di un veicolo è in funzione, ma viene rilevato poco o nessun movimento. I manager possono impostare il tempo di inattività che ritengono accettabile e ricevere un alert se il periodo risulta maggiore di quello prefissato.
Carburante sprecato
Il tempo delle soste a motore acceso viene confrontato con i costi stimati per il veicolo per capire quanto carburante (e quindi quanto budget) viene sprecato a causa di questa inattività.
Guida aggressiva
Sono incluse accelerazioni rapide, frenate brusche e curve prese troppo velocemente. Tutti questi dati sono visualizzati nei risultati, dove il comportamento peggiore precede tutto il resto.
Alta velocità
Ciò che conta come eccesso di velocità può essere determinato dal fleet manager. Ogni volta che viene registrato un evento simile, apparirà nei risultati, classificato in base alla sua gravità.
Ottimizzazione del percorso
Il software di pianificazione dei percorsi aiuta a calcolare i percorsi più efficienti dal punto di vista dei costi. I cambiamenti e gli aggiornamenti possono essere visti praticamente in tempo reale e quindi si può reagire più facilmente.
Secondo il Report sui Trend Tecnologici delle Flotte in Italia 2022, condotto da ABI Research per Verizon Connect, le aziende che adottano la localizzazione GPS della flotta hanno maggiori probabilità di notare miglioramenti nella loro attività quotidiana. Dopo aver implementato una soluzione GPS di localizzazione della flotta, nel 2021, le aziende hanno constatato questi miglioramenti:
Da quando molti Paesi europei sono stati colpiti dalla pandemia da coronavirus, le aziende non hanno prosperato come si sperava. Perciò, negli anni a venire ci sarà un’attenzione ancora più forte sull’efficienza dei costi e sulle preoccupazioni ambientali. Entrambi i benefici sono connessi all’uso delle tecnologie di gestione della flotta. L’agenzia per le ricerche di mercato, Berg Insight, ha persino previsto che le vendite torneranno alla normalità nel 2022. Si prevede che il numero di sistemi di gestione della flotta in uso attivamente crescerà a un tasso di crescita annuale del 14,4%, il che comporterà un passaggio da 11,5 milioni di unità alla fine del 2020 a 22,5 milioni entro il 2025.[10]
Il Regno Unito/Irlanda e il Benelux sono ancora i mercati più avanzati per quanto riguarda le soluzioni di gestione della flotta in Europa. Berg Insight stima che alla fine del 2020 i tassi di penetrazione erano rispettivamente del 31,7% e del 31,2%. Per i Paesi nordici, questo tasso si attesta al 23,4%. La Francia, la Germania e l’Europa centrale erano meno presenti con tassi tra il 13% e il 20%, anche se ancora superiori al Mediterraneo fermo invece al 10,9%.[11]
La differenza di queste cifre è dovuta a una serie di ragioni: da Paesi che sono più pronti di altri ad adottare la localizzazione da remoto, ad alcuni che hanno più veicoli commerciali leggeri (la Spagna ne ha il doppio rispetto alla Germania, per esempio), il che può rendere i fleet manager meno disposti a provare nuove tecnologie.[12]
Mentre la gestione delle flotte continua a progredire e ad accogliere le nuove tecnologie in modo da poter massimizzare i risultati presentati dagli smart data, i fleet manager avranno bisogno di rispolverare le loro competenze informatiche. Con l’evoluzione della telematica verranno prodotti sempre più dati, quindi è fondamentale sapere cosa si sta facendo con essi e sapere come sfruttarli al meglio per assicurarsi che le flotte e le aziende siano più produttive e sostenibili.[13]
[1] https://thefutureofthings.com/13114-heres-why-big-data-is-the-future-of-fleet-management
[2] https://www.dataversity.net/big-data-vs-smart-data/
[3] https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/digital-economy-and-society-index-desi-2021
[4] https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/digital-economy-and-society-index-desi-2021
[5] DESI 2021, Commissione Europea
[6] Eurostat, indagine dell'Unione europea sull'uso delle TIC e il commercio elettronico nelle imprese
[7] https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/digital-economy-and-society-index-desi-2021
[8] https://reveal-help.verizonconnect.com/hc/it-it
[9] Report 2022 sui Trend Tecnologici delle Flotte in Italia
[10] https://www.berginsight.com/fleet-management-in-europe
[11] https://www.berginsight.com/fleet-management-in-europe
[12] https://www.berginsight.com/fleet-management-in-europe
[13] https://www.berginsight.com/fleet-management-in-europe
Etichette: Controllo dei costi, Cruscotto e Reports, Dati e analisi, Gestione del business, Servizio al cliente
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